Due litorali: il sole sorge sul versante Est, l'Adriatico e tramonta su quello ovest, lo Ionio. Il nome stesso di questa regione è legato al mare: Salento da sale inteso come "terra circondata dal sale (mare)". Le sue rocce (pietra leccese) sono fatte di "mare".
Spiagge a pochi chilometri (circa 20 Km) da Lecce: Punta Prosciutto, Torre Lapillo, Lido degli Angeli, Porto Cesareo, Sant'Isidoro. Sfortunatamente la vicinanza del capoluogo ha determinato un'urbanizzazione spinta sulla costa. Tuttavia poche aree incontaminate sono sopravvissute verso il confine con la provincia di Taranto (Torre Colimena).
Proseguendo verso Sud, tratti di costa con rocce e vegetazione fino al mare: Baia di Uluzzo, Porto selvaggio (riserva naturale), Torre dell'Alto per poi riprendere con il litorale sabbioso all'altezza dei lidi di Gallipoli.
E giù verso Capo di Leuca, spiagge e scogli bassi fino alle Maldive del Salento: la spiaggia di Pescoluse. Pochi chilometri dopo già si respira un'altra aria: Torre San Gregorio approdo Messapico.
Una manciata di chilometri, ed ecco de finibus Terrae come la chiamavano i Romani: Santa Maria di Leuca. Dove finisce il Mar Ionio e dove comincia l'Adriatico? che importa! Perché sottolineare le differenze e non pensare a due mari che si incontrano e si scambiano correnti, acque e fauna marina?
Superato il Capo di Leuca e risalendo verso Nord, il paesaggio cambia drasticamente: scogliere a picco sul mare blu, piccoli appezzamenti delimitati da muretti a secco dall'equilibrio improbabile. Nei pressi della Marina di Novaglie i cellulari impazziscono, il gestore greco ci dà il benvenuto. Ma siamo ancora sul suolo italiano!
Incantevole Tricase Porto: qui il tempo si è fermato. Fresche sorgenti d'acqua dolce che sfociano in mare, dove si va a fare il bagno quando la calura si fa sentire.
Bellissima Castro, una insenatura mozzafiato protetta dal Castello fortificato (Castrum). Nei pressi, sulla costa, la Grotta Zinzulusa (dal dialettale zinzuli che significa "stracci", così la gente comune indicava le stalattiti della grotta). Poi Santa Cesarea Terme con la sua stazione termale e le meravigliose ville in stile moresco.
A Nord Porto Badisco, approdo di Enea. Rocce, vegetazione spontanea e lo sguardo che spazia da Torre Minervino a Torre Sant'Emiliano: i segni della presenza dell'uomo sono così sparuti e ben integrati con il paesaggio da creare l'illusione di essere su un lembo di terra inesplorata. La poesia di questo tratto di costa ha ispirato gli uomini del Neolitico che hanno realizzato le pitture parietali della Grotta dei Cervi.
Ad un chilometro circa, prima dell'abitato di Otranto, i ruderi del Monastero Bizantino San Nicola di Casole. Dal 1089 fino alla presa di Otranto (1480) da parte dei Mori, Casole era un centro di importanza internazionale ed inter-religiosa. Qui la Chiesa Romana e quella di rito greco si incontravano sul piano comune della cultura mediterranea. Una Biblioteca importante e soprattutto una Università con residenze per gli studenti. Un antesignano dei campus universitari in tempi in cui altrove regnava la cieca ignoranza. Alcuni dei Codici greci e latini della Biblioteca, sono sfuggiti per caso alla distruzione dei saraceni, perché al momento dell'assalto si trovavano momentaneamente in prestito presso altri centri culturali d'Europa. Volumi provenienti da Casole sono custoditi presso il Vaticano.
Poco più avanti l'insenatura delle Orte con i giacimenti di bauxite: terra rosso fuoco, verde intenso della vegetazione e blu del mare. E quindi ecco Otranto, porta d'Oriente, il punto più ad Est d'Italia, dove l'alba di Capodanno è l'alba dei Popoli, occidentale ed orientale, che si incontrano.
Risalendo la costa dopo l'insenatura sabbiosa di Torre dell'Orso, ecco Roca porto messapico. E poi San Foca con le sue spiaggette riparate dalle rocce. Infine la riserva naturale delle Cesine a soli dieci chilometri da Lecce.
patrizia
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